Autore: Antonio Scurati

Editore: Sonzogno

Genere: saggio

Pagine: 130

In breve:

Una raccolta di articoli scritti negli ultimi anni, su temi di attualità e futuro.

Recensione:

Amare, molto amare, sono le osservazioni che Antonio Scurati riporta nei suoi scritti, il punto di vista di una generazione X disillusa e a tratti un po’ persa, alle soglie di un cambiamento epocale. Orfana di ideali politici e di lotte, sostituite da una politica che viene descritta delle “passioni tristi”, inetta, dedita al vaniloquio, quando non a interpretare i beceri malumori del popolo per trasformarli in propaganda populista.

Antonio Scurati

Tra le pagine troviamo molti spunti di riflessione, dalla perdita della generazione degli anni Quaranta, sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale e morta per un’infezione polmonare (cosa fino a poco tempo fa impensabile), fino alle culle vuote del drammatico calo demografico italiano.

L’archetipo di Enea che fugge dalla città in fiamme, viene utilizzato come metafora di quello che stiamo vivendo oggi. Un po’ confusi, un po’ sbandati, alla ricerca di una nuova normalità, di un futuro diverso, costruito sulle ceneri di quello che siamo stati prima della pandemia.

La voce dell’autore ci regala tuttavia una speranza: “… l’antica saggezza di chi ha sempre saputo da che mondo è mondo, che per continuare a vivere si deve rinascere.”

I miei lettori conoscono l’ammirazione che ho per Scurati, e nonostante in questa raccolta abbia trovato una vena malinconica, per certi versi molto distante dai miei pensieri (credo per via della differenza generazionale), l’analisi che fa di questo particolare momento storico è attenta, accurata e lucida.

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