Madeline Miller ha colmato le lacune che il mito ci ha lasciato sulla figura di Circe.
D’altra parte i miti sono antesignani dei romanzi. Perciò le rivisitazioni sono più che legittime.
Personalmente la figura di Circe mi ha sempre affascinata. L’idea di questa donna, che pur essendo una dea, vive in esilio su un’isola sperduta, e pratica le arti magiche. Suscita una naturale curiosità.
Difatti la Miller ci rivela che Circe non è una dea come le altre, ha un carattere ombroso e schivo. Non è bella come le sorelle, le cugine e le ninfe. Non è affascinante.
È empatica, il che è molto strano per una dea. Gli dei dell’Olimpo sono molto spesso preda delle passioni, ma il più delle volte sono crudeli, sia tra di loro che, soprattutto, con i mortali.
Circe invece di un mortale s’innamora, si sacrifica per lui e per lui apprende le arti magiche. Arti vietate agli dei.
Poi la storia finirà malissimo e lui s’innamorerà di un’altra.
(Parentesi), questo ci insegna che sacrificarsi per un uomo non porta nulla di buono ad una dea, figuriamoci a noi comuni mortali!
La pratica delle arti magiche e il suo atteggiamento, ritenuto disonorevole per la famiglia ( immaginatevi un immenso palazzo in cui vive tutto un parentado e ditemi se non c’è incubo peggiore, dei o non dei), la portano ad essere condannata all’esilio sull’isola di Ea.
Negli anni dell’esilio Circe fa i conti con la solitudine, con il tempo che si dilata fino a diventare lentissimo facendole pesare l’immortalità, e con un’introspezione assolutamente atipica per un’immortale.
Finché Ermes, messaggero degli dei, non inizia a farle visita e diventa suo amante. Da qui il romanzo svolta e appassiona.
Arriva al culmine con lo sbarco di Odisseo sull’isola. Per quanto la figura dell’eroe venga piuttosto dissacrata. La storia d’amore tra lui e la maga/dea, sono il punto forte della narrazione.
Successivamente molti altri personaggi della mitologia sbarcheranno sull’isola e i loro destini s’intrecceranno con quello di Circe.
Il romanzo ha un buon ritmo ed è molto avvincente. Non è una lettura leggerissima, ma se si ha un background di cultura classica o, semplicemente, siete affascinati dalla mitologia Greca: vale assolutamente la pena leggerlo.
Consigliato.
4 Serpi su 5
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